Comunicato del Consiglio dell’ Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria – Le regole non bastano

Le regole non bastano

Scrivo, mio malgrado, nella qualità di Presidente dell’Ordine degli Avvocati, perché coralmente investito della questione dai miei colleghi e scrivo, mio malgrado, come Avvocato che trascorre buona parte della propria giornata lavorativa tra le aule del Ce.Dir., per sottoporre all’attenzione delle istituzioni preposte e della cittadinanza tutta ciò che, ormai da troppo tempo, continua a verificarsi nell’area parcheggio adiacente agli uffici giudiziari: vengono quotidianamente elevate innumerevoli sanzioni “a strascico” a carico di chi parcheggia in alcune zone dell’area di sosta attigua al Ce.Dir., senza considerazione alcuna della grave carenza di posti disponibili e dell’assenza di soluzioni alternative praticabili per chi è necessitato ad accedere agli uffici del Tribunale.

Nulla quaestio, ove l’irrogazione di sanzioni intervenisse nell’ambito di un contesto idoneo a garantire spazi sufficienti a tutti gli operatori del diritto ed a tutti coloro che, a vario titolo e per ragioni di giustizia, nell’accedere agli uffici, si rendano responsabili di violazioni del Codice della Strada. Ma la carenza di spazi adeguati e, dunque, la mancata predisposizione a monte di un idoneo servizio pubblico, non possono riflettersi in negativo su quella fascia di utenza che, per la particolare collocazione del Tribunale, i cui uffici sono da lungo tempo ospitati nel Palazzo Ce.Dir., non ha alternativa alcuna rispetto alla non voluta – ma tristemente necessitata – violazione di alcune regole.

Orbene, ferma la necessità di rispettare le norme apprestate dall’ordinamento e dagli enti, è, comunque, mio dovere richiedere che se ne faccia un’applicazione sensata e contestualizzata, poiché in assenza di spazi, il parcheggio non consentito diviene, amaramente, necessario. Ed allora, quando gli automezzi in sosta non ostano al transito regolare, a cosa deve essere imputata l’ostinata e reiterata irrogazione di sanzioni che altro non fanno che svilire il sereno svolgimento delle attività dei professionisti, dei testimoni, dei consulenti tecnici e di chiunque si trovi costretto a sostare per rendere la propria funzione e non certo per soddisfare personali velleità? È un modo per “attingere” a risorse sicure che consentano di rimpinguare le pubbliche casse? Eppure, è sotto gli occhi di tutti il fatto che intere zone della città non risultino presidiate, neanche quando, negli orari di punta, la (non)circolazione stradale raggiunge livelli insostenibili. È proprio necessario “battere cassa” tra coloro che non hanno alternative di parcheggio e che, espletate le rispettive attività, conseguono come “premio” una sanzione per violazione del Codice della Strada?

Se è il preminente interesse pubblico, quello che si intende in tal modo tutelare, non posso esimermi dal chiedere pubblicamente al Comune di Reggio Calabria che tenga adeguatamente conto del fatto che, ancor prima della irrogazione della sanzione, l’Amm.ne competente deve avere valutato la puntuale predisposizione di tutti i servizi necessari acchè le regole poste possano essere concretamente rispettate, per non indurre, nei destinatari, la percezione che l’applicazione della regola sia essa stessa violazione. D’altro canto, la questione, ampiamente nota a tutti i soggetti interessati, è stata specificamente affrontata e condivisa, ad inizio anno, col Comandante della Polizia Municipale e con l’Assessore competente, al fine di pervenire, a fronte di concrete ed indiscutibili difficoltà generalmente riconosciute, ad un’applicazione “ragionata” delle regole esistenti. Ma a fine anno, si sa, è tempo di bilanci e le considerazioni condivise, si perdono di fronte alla evidente necessità amministrativa di garantire entrate sicure al bilancio comunale.

Non si obietti, rispetto a quanto sin qui dedotto, che le regole sono pur sempre regole e che nessuno è legittimato a chiederne la deroga, perché sarebbe considerazione eccessivamente banale e riduttiva rispetto alla realtà del contesto di riferimento. Confido, pertanto, in una generale presa di coscienza, certo che non sia volontà dell’Amm.ne comunale di RC “punire” l’utenza del Ce.Dir., ma agevolarne l’espletamento delle diverse funzioni in un clima di serenità e massima collaborazione.

Il Presidente del COA

Avvocato Rosario Maria Infantino

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