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Processo Amministrativo Telematico (PAT)

In vigore dal 1° gennaio 2017 – (pagina in aggiornamento)

Anche il processo amministrativo diventa telematico e di seguito troverete tutte le informazioni utili ad esso inerenti.

Il PAT trasforma definitivamente in telematico il processo amministrativo, un rito nel quale i depositi telematici venivano utilizzati già da alcuni anni al fine di accelerare le comunicazioni degli atti fra le parti e i collegi giudicanti – anche se il deposito cartaceo restava centrale e da esso discendevano tutti gli effetti endoprocedimentali. Alla luce di questa esperienza, il PAT rappresenta la forma di processo telematico più semplice e snella, in netta contrapposizione con l’intrinseca macchinosità del Processo Civile Telematico (PCT). Fortunatamente, il sito della Giustizia Amministrativa fornisce tutto il necessario per l’uso del PAT, compresi i moduli mediante i quali è possibile depositare ricorsi e atti o inoltrare istanze.

Sebbene nel recente passato fosse possibile effettuare depositi telematici presso la G.A., a quei depositi doveva seguire, sempre e in ogni caso, il deposito cartaceo e dalla data di questo iniziavano a decorrere i termini previsti dal processo amministrativo; detti depositi si effettuavano a specifici indirizzi PEC che, con l’avvento del PAT, non dovranno più essere utilizzati, tanto che la stessa G.A. mette a disposizione un elenco di indirizzi PEC riservati al nuovo processo telematico e ai quali dovranno essere inoltrati gli atti e i moduli relativi ad un procedimento amministrativo incardinato sotto la vigenza del PAT.

Da un punto di vista strettamente tecnico, v’è da sottolineare la principale differenza fra PAT e PCT: la modalità di apposizione della firma digitale. Mentre nel PCT si è abituati a firmare gli atti in PDF con la tecnica CAdES (l’atto viene “imbustato” e al file è aggiunta l’estensione “.P7M”), nel PAT è pienamente supportata la tecnica PAdES: questa tecnica è nativa per i file in formato PDF e consente di inserire la firma digitale direttamente nel file, senza la necessità di “imbustarlo” aggiungendo l’estensione “.P7M”. Con il PAT, quindi, non vi è la necessità di utilizzare un software specifico per la redazione di buste telematiche.

Per poter firmare un PDF con la tecnica PAdES è necessario usare un software per la lettura di questo formato che supporti anche le funzioni di firma digitale; il software di riferimento in questo caso è Adobe Reader DC, disponibile per tutti i sistemi operativi, ma esistono altri prodotti in grado di firmare i files PDF con ulteriori funzioni di editing rispetto al software Adobe (alcuni sono elencati nella pagina software utile).

La Dott.ssa Ines Simona Pisano, consigliere del TAR Lazio nonché magistrato vicario responsabile del servizio centrale informatica G.A., ha pubblicato un sintetico vademecum per il PAT nel quale illustra, in maniera chiara e sintetica, come effettuare tutte le procedure di notifica e deposito previsto dal nuovo processo amministrativo.

Vademecum sintetico PAT (PDF)


Come versare il contributo unificato?

A partire dal 1° novembre 2017, il contributo unificato per i ricorsi promossi dinanzi al giudice amministrativo, per i ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica e per i ricorsi straordinari al Presidente della Regione siciliana andrà versato esclusivamente per via telematica attraverso il modello denominato “F24 Versamenti con elementi identificativi” (o “F24 Elide“).

A tal scopo, nel sito web della Giustizia Amministrativa è stata creata una sezione specifica contenente, oltre alla normativa, le seguenti informazioni:


Normativa


Moduli

(Aggiornati al 1/11/2017)

Sul sito della Giustizia Amministrativa sono anche disponibili i moduli in lingua tedesca.

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